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lunedì 11 agosto 2014

Recensione "Lucy" e "The Knick"


In Olanda, grazie ai sottotitoli, i film e le serie escono quasi in contemporanea con gli States. In Italia, per via del maledetto doppiaggio, escono dopo. Un ottimo motivo, se ne servisse un altro, per essere anti-doppiaggio! Anche per questo, per me l'Olanda è il paradiso. (Perdonatemi se ve la meno con 'sta storia che qua i film escono prima, non voglio fare la sborona, è che sono molto entusiasta della cosa!)

Sabato siamo andati a vedere "Lucy", l'ultimo film di Besson. Ve lo recensisco molto brevemente: fa cagare. Usate i soldi del biglietto per farvi una dozzina di shottini piuttosto, vi sentirete comunque meno confusi.

Ok, motivo un po' la mia recensione altrimenti mi accuseranno di essere invidiosa delle bocce di Scarlett. Allora, giuro che io ero bendisposta, visto che gli altri film di Besson mi sono piaciuti molto. Ma. Ma. La storia è debolissima e senza sorprese. A parte l'idea iniziale (whooo la protagonista grazie a una droga inizia ad usare il 100% del proprio cervello!), non c'è niente di nuovo. Viene inseguita dal boss che la aveva usata come corriere, che manda i suoi scagnozzi vestiti dolce e gabbana ad ammazzarla, ma ovviamente non c'è storia perché lei ormai li ammazza con il pensiero. Decide di contattare uno scienziato-filosofo (Morgan Freeman) che aveva teorizzato la storia del cervello che si espande, non si capisce perché visto che lei è molto più intelligente di lui ormai. Bacia un poliziotto. Boh.

Tutto procede in auto-pilot fino allo scontato finale. Gli effetti speciali son fatti bene, come ormai ci si aspetta da un film uscito nell'era del digital design, ma appunto questo non emoziona più nessuno. Scarlett poi non ha nessuna espressione facciale per 1h 30', perché da copione Lucy non prova emozioni, ne' dolore.
Du'palle.

Dimenticatevi l'umorismo, la fantasia e l'originalità de "Il quinto elemento". Qui di elemento c'è solo la noia.

Per riprenderci dalla delusione, ci siamo guardati la prima puntata della nuova serie HBO, "The Knick", di Steven Soderbergh (!!!) con Clive Owen come protagonista. Ambientata nel 1900 a NY, racconta la storia del dottor John Thackery, primario di chirurgia del Knickerbocker Hospital (gli Knickerbocker sono una importante famiglia newyorchese di discendenza olandese, vi ricordate? Ne parlavo in questo post.). La storia è figa perché mostra in maniera molto verosimile gli albori della chirurgia, che come potete immaginare nel 1900 era ancora piuttosto rudimentale. La maggior parte dei pazienti morivano, gli strumenti erano forgiati direttamente dai chirurghi in base alle loro necessità e intuizioni, si operava senza mascherine, e le operazioni si performavano in "teatri" dove studenti e colleghi potevano assistere.

La serie è ben realizzata, con ottime ricostruzioni della NY di inizio XX secolo e degli interni dell'ospedale (basate su fotografie originali d'epoca). È piuttosto splatter (mi sono dovuta tappare gli occhi un paio di volte) e promette situazioni compromettenti: John è un tossicodipendente (Dr. House docet) e, come quasi tutti in quegli anni, un razzista che non vede di buon occhio il suo nuovo collega di colore.

In America ha esordito l'8 Agosto, qui il 9. In Italia non so, ho letto che dovrebbe uscire su Sky la prossima estate, ma scommetto che il modo di vederla già adesso lo trovate... (NB non è istigazione a delinquere).

Intanto se volete c'è già una fan page italiana (con link criminali) su FB: https://www.facebook.com/theknickitalia

Beccateve il trailer!



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