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martedì 24 febbraio 2015

Beschuit met muisjes

Questo finesettimana è nata la figlia di uno dei miei colleghi. Il neo-papà è tornato oggi in ufficio e tutto orgoglioso ci ha offerto il dolce tradizionale con cui si celebra la nascita di un bambino: il beschuit met muisjes.

Come potete vedere dalla foto qui sotto, il beschuit met muisjes altro non è che una fetta biscottata con margarina e degli zuccherini colorati sopra - un ottimo esempio dei gusti frugali e allo stesso tempo "candidi" degli olandesi, il cui entusiasmo per le codette di cioccolato o di zucchero colorato è pari a quello dei bambini.


In realtà, la superficie glassata dei muisjes nasconde degli antipatici semi di anice. Il sapore finale mi ha fatto pensare a un bicchiere di sambuca molto zuccherato, mentre dal punto di vista tattile l'esperienza è piuttosto sgranocchiante. Eppure, nonostante la sorpresa (e la delusione) iniziale (io odio l'anice), il beschuit met muisjes ha rivelato una singolare capacità di assuefazione, tanto che ho finito tutto il biscottone.

La tradizione di questi dolci risale al medioevo, quando il parto era un momento molto delicato, con percentuali altissime di mortalità sia per la madre che per il bimbo. Per questo motivo, quando entrambi erano in salute, si era soliti celebrare lo "scampato pericolo" offrendo dolci ai vicini e ai parenti che venivano a visitare il nuovo arrivato. La tradizione è arrivata indenne al giorno d'oggi, aiutata dal fatto che in Olanda 1 donna su 3 partorisce in casa, quindi i visitatori - non potendo recarsi in ospedale - arrivano direttamente a domicilio, dove è più facile imbastire una piccola merenda.


Anche l'uso dell'anice ha radici in credenze antiche, che volevano che questa piante aiutasse la produzione di latte, facilitasse il ritorno dell'utero alle sue dimensioni originali, e allontanasse gli spiriti maligni.

Quanto al nome, "muisjes" significa letteralmentre "topi", quindi - esatto - beschuit met muisjes significa "biscotto con i topi"! L'etimologia di questa espressione non è chiara. Forse fa riferimento alla fertilità, simboleggiata dai topi che si riproducono velocemente, o forse si ispira alla forma ovale degli zuccherini. C'è addirittura chi dice che "muisjes" sia la forma abbreviata (e ingentilita) di muizekeuteltjes, ovvero...cacche di topo :S


Il colore degli zuccherini va in base al sesso del bimbo: azzurri e bianchi per i maschietti, rosa e bianchi per le femminucce. Si tratta però di una tradizione piuttosto moderna, visto che inizialmente il colore dei maschietti era il bianco, e per molto tempo, fino agli anni '90 circa, si usava addirittura mescolare i due colori in pieno stile "unisex". Esistono anche "edizioni speciali" dei muisjes: ad esempio, quando nasce un erede della casata reale degli Oranje, si mette in commercio una edizione limitata di muisjes arancioni, con cui tutti i cittadini celebrano l'evento. La tradizione è stata lanciata nel 1938, alla nascita della ormai ex-sovrana Beatrice, come trovata pubblicitaria della De Ruijter, la ditta che produce la grande varietà di codette che si consumano in Olanda.

Bambine olandesi celebrano la nascita della principessa Beatrice mangiando beschuit met oranje muisjes, 1938


lunedì 2 febbraio 2015

Il Luchtalarm

Oggi è il primo lunedì del mese, e come di consueto, a mezzogiorno spaccato, l'Olanda risuona del lamentoso richiamo di migliaia di sirene.

Avete letto bene. Ancora oggi, l'Olanda testa costantemente il proprio sistema di allarme, o luchtalarm. In una nazione piccola come questa, sono ben 4700 le sirene installate, sparse un po' ovunque tra campagna e città, su tetti e su pali, su scuole e su chiese. Tutte quante si accendono all'unisono una volta al mese. Un'abitudine ormai innocua, ma che a me mette i brividi tutte le volte, pensando a quello che una volta rappresentava questo allarme.

L'attuale sistema è stato installato nel 1933, per avvertire la popolazione di raid aerei. Può anche indicare incendi, allarmi nucleari, o altri tipi di pericolo.

L'Olanda pensa anche ai cittadini non udenti, che - non potendo udire la sirena - ricevono un sms sul proprio cellulare in caso di allarme.

La consuetudine di suonare la sirena una volta al mese serve a verificare la funzionalità del sistema, ma anche a mantenere viva l'attenzione della popolazione. Un esempio della mentalità pratica e sistematica della cultura olandese.

Per chi se lo volesse godere, ecco qua sotto un video con il dolce suono delle sirene.


martedì 27 gennaio 2015

I giardini del Keukenhof

Anche se per questa settimana è prevista neve, in qualche modo nell'aria si sente già la fine dell'inverno. Tempo di iniziare a pianificare qualche gita primaverile!

Se avete intenzione di venire in Olanda, segnatevi queste date: 20 Marzo - 17 Maggio.
È il periodo in cui quest'anno saranno aperti i giardini del Keukenhof, uno sgargiante parco che si trova a Lisse, a soli 40 minuti di auto da Amsterdam. Con i mezzi di trasporto potete arrivarci in circa 1h, prendendo il treno fino a Schiphol o Leiden e poi un bus diretto (linea 858 e 854 rispettivamente).

Il Keunkenhof si trova nel cuore della Bollenstreek (Bulb growing region), l'area compresa tra Amsterdam e  L'Aja in cui vengono coltivati i bulbi per cui l'Olanda è famosa. Per questo motivo una buona opzione è anche quella di noleggiare un auto e fare il giro dei campi di tulipani. Ovviamente bisogna prima assicurarsi di scegliere il periodo della fioritura, che varia ogni anno in base alle condizioni climatiche, ma è di solito è previsto intorno alla fine di Aprile. Se il tempo dovesse essere particolarmente caldo o freddo, la fioritura potrebbe anticiparsi o posticiparsi di anche due settimane.

Al Keukenhof troverete sempre fiori, in qualsiasi periodo andiate, perché è talmente pieno di varietà diverse che è sempre periodo di fioritura. L'attuale parco apparteneva in origine al castello di Teylingen, risalente al 15° secolo, che nel 1857 venne trasformato in un giardino all'inglese. Dal 1949, grazie alla collaborazione del comune di Lisse con vari coltivatori di bulbi, il parco ospita l'attuale esibizione annuale.

Il Keukenhof è esuberante, enorme e variopinto. I bulbi vengono disposti con amore e maestria a fine autunno, secondo precisi schemi di colore, a formare enormi disegni e composizioni. Il risultato finale sono accurati accostamenti di colore e forme, che creano uno spettacolo mozzafiato. Sebbene queste aiuole abbiano poco di naturale, data la loro struttura impeccabile, basta avvicinarsi ai singoli fiori per perdere di vista la geometria e perdersi in una distesa di fiori come non ne avete mai viste.

Se possibile, evitate di visitare il parco nel weekend. Come potete immaginare, dato il periodo limitato di apertura, nei giorni festivi è sempre affollatissimo e si rischia di essere sopraffatti dalla folla che accalca ogni panchina, intasa bar e bagni, e immancabilmente farà capolino in tutte le vostre foto...

Ecco qualche foto dell'aprile 2014, quando ho visitato il parco con i miei:





martedì 11 novembre 2014

#AliceRecommends - Eetcafé Hartlooper

Vi ricordate la mia Utrecht City Guide? Si tratta di una selezione di posti da non perdere durante la vostra prima visita a Utrecht. Ci sono però molti altri posti che mi piacciono e di cui vorrei parlare, ma che non voglio inserire nella guida, per evitare che diventi una lista infinita. Deve rimanere una guida pratica, con pochi indirizzi, per permettervi di andare a colpo sicuro e godervi la vostra permanenza in città.

Ho pensato quindi di iniziare una specie di rubrica, che raccoglierò sotto il tag "#AliceRecommends", con i posti che scopro e mi piacciono.

Per quanto riguarda i ristoranti, saranno tutti posti dove si può fare un buon pasto vegetariano, altrimenti non potrei andarci. Ma non significa che troverete solo recensioni di posti chiamati "Il sedano allegro" o "La mangiatoia dell'erbivoro"...ormai quasi tutti i ristoranti "normali" offrono alternative per chi non mangia carne :)

Oggi vi parlo del caffé-ristorante annesso al cinema Hartlooper. È un posto che adoro. Sarà che l'intero complesso è un affascinante edificio d'epoca che risale al 1927. Sarà che in origine era una stazione di polizia, e con il suo look "Gotham City" vi farà pensare a detective in trench che passeggiano per i corridoi con una sigaretta in mano. Sarà che le sale sono intime, le poltrone comode, e prima di ogni proiezione un volontario ti fa una introduzione esauriente al film e al lavoro del regista. Sarà che, come in ogni cinema olandese, ti puoi portare la tua birretta o il tuo tè caldo in sala (in veri bicchieri, non in tazze di carta). Sarà che il ristorante è tutto in legno scuro, illuminato solo da lampade verdi in stile anni '50... Insomma questo posto è fighissimo.

Abbiamo provato il ristorante una sera che volevamo vedere un film e non facevamo in tempo a cucinare a casa. Al ristorante sono abituati, quindi basta che dici alla cameriera per quale spettacolo hai i biglietti, e loro faranno in modo di servirti i piatti per tempo, in modo che tu non te lo perda.

Cosa importante, tutti gli ingredienti che utilizzano sono biologici. Servono piatti semplici ma creativi, unendo in modo interessante ingredienti non scontati, e le loro porzioni sono generose: un solo piatto basterà a saziarvi. Spesa? Sui 15 € per una portata principale e una birretta. Il servizio amichevole della splendida cameriera con i capelli rossi è incluso nel prezzo.

Io vi consiglio: gli gnocchi con zucca, verdure e pesto. Oppure i falafel con couscous e verdure.






venerdì 7 novembre 2014

Sint Maarten

Se siete in Olanda questo weekend, non potetevi perdervi le celebrazioni di Sint Maarten a Utrecht!

Sint Maarten (o San Martino) è il santo patrono di Utrecht. Nato in Ungheria nel 316 DC, proveniva da una famiglia pagana, che adorava le antiche divinità dell'impero romano. Il padre non apprezzava l'attrazione del figlio verso la religione cattolica, e lo costrinse quindi ad arruolarsi. La leggenda vuole che, durante una campagna militare, abbia donato metà del suo mantello rosso ad un mendicante (avrebbe potuto anche donarglielo intero, ma non facciamo i pignoli). Quella notte, sognò che il mendicante altri non era che Gesù. Si decise quindi ad abbandonare l'esercito e a farsi battezzare, iniziando una vita di eremitaggio e diventando eventualmente il vescovo di Tours, in Francia.

Quale sarebbe il collegamento con Utrecht? Dobbiamo fare un salto avanti nel tempo, fino al 700 DC, quando Sint Maartens era diventato il santo protettore dei soldati franchi, che portavano il suo stendardo in battaglia come protezione. Con loro viaggiavano molti missionari, decisi a convertire i popoli conquistati: tra loro c'era Willibrord (un nome semplice semplice) che insieme ad altri costruì a Utrecht una chiesa dedicata al santo.

Al giorno d'oggi San Martino continua ad essere speciale per Utrecht, che lo ha addirittura adottato sulla sua bandiera: sfondo rosso, a ricordare il mantello del santo, e un disegno bianco che lo raffigura mentre ne fa dono al mendicante.

La città inizia i festeggiamenti per il suo patrono già qualche giorno prima dell'11 Novembre, con svariate iniziative per tutti i gusti e le età. ...Anche se va detto che i fan più sfegatati della festa sono i bambini, per via delle lanterne di carta tipiche della parata tradizionale, che qui si chiamano lampionen. Per chi come me viene da Firenze, la sensazione di dejà-vu pensando alla Rificolona è immediata, solo che pare che qui le cerbottane e i bulli non vadano di moda.

Tra gli eventi più tradizionali delle celebrazioni vanno ricordati:

Sint Maarten Parade
La tradizionale parata non ha niente a che fare con le nostre processioni: si tratta di una vera e propria festa, con lanterne di carta, musica, luci, recite, un concerto finale, e soprattutto una maxi scultura di Sint Maarten a cavallo, anch'essa in carta e illuminata dall'interno. La parata si inizia a preparare con giorni di anticipo, e chi vuole può contribuire alla costruizione delle lanterne o delle sculture presso vari workshop, sotto la supervisione di un artista. Si può anche unirsi al coro per praticare le allegre canzoni (ovviamente dedicate a Sint Maarten) che verranno cantate durante il percorso. Non pensate alle solite nenie vecchio stile...si fa anche del rap! (guardate il secondo video qui sotto)
Quest'anno la parata cade l'8 Novembre (sabato) e come tutti gli anni partirà dalla Domsplein alle 18:00 in punto, percorrendo un anello lungo le strade principali del centro, per terminare alle 21:00 nello stesso punto di partenza, dove verrà offerta a tutti della zuppa calda :D













Visite guidate al Dom
Domenica 9 Novembre, dalle 10:00 alle 16:00, si potrà usufruire di visite guidate graduite alla Cattedrale di Sint Maarten.

Sint Maartensmarkt
Il mercato tradizionale di Sint Maarten si tiene la domenica precedente l'11 Novembre, nella piazzetta sul ponte di fronte al comune (Stadhuisbrug) e nella piazzetta del mercato del pesce (Vismarkt). Agricoltori e contadini vendono gli squisiti prodotti dei loro campi: un tripudio di arancioni e verdi, quelli delle zucche e dei cavoli che sono di stagione a Novembre. Ci sono anche musicisti, artisti, giochi...insomma una vera festa.
Quest'anno il mercato si terrà domenica 9 Novembre dalle 13:00 alle 17:00.





Luiden 8 Domtorenklokken
...o gli otto rintocchi degli orologi della torre del Duomo. Sono otto scampanate che chiudono ufficialmente i festeggiamenti di Sint Maarten, alle 21:45 dell'11 Novembre.

Ma ci sono mille altre iniziative, non solo a scopo di intrattenimento, ma anche benefico: ad esempio i pasti caldi ai senza tetto, oppure l'iniziativa "Eet Mee!", che propone alle famiglie di invitare a pranzo un anziano che vive da solo, per permettergli di passare del tempo in compagnia. Una overview completa di tutti gli eventi e le attività può essere trovata (in olandese) a questo link: http://www.bezoek-utrecht.nl/sintmaarten

infine, per chi volesse costruire il suo lampion, qui trovate delle semplici istruzioni :)

Io ci sarò sicuramente! E voi? :)

mercoledì 8 ottobre 2014

Day trip: Edam, Volendam e Marken

Eccoci qua con un nuovo post dopo una pausa piuttosto lunga :)
Volevo condividere con voi le foto della nostra gita a Edam, Volendam e Marken, tre paesini molto caratteristici a nord di Amsterdam che sono perfetti per un day-trip durante il vostro soggiorno nella capitale. È una gita perfetta perché non richiede lunghi spostamenti, ma permette comunque di vedere 3 realtà diversissime tra loro: Edam è un paesino interno famoso per i suoi formaggi, Volendam un rumoroso porto da sempre affollato di turisti e viaggiatori, e infine Marken è una ex-isola pittoresca e tranquilla dove il tempo sembra essersi fermato.

Le foto che vedete sono state scattate con la vecchia Olympus analogica di mio babbo. Tende a fare le foto un po' giallognole, mi chiedo quale sia la causa...se avete qualche idea, fatemi sapere!

1ª tappa: Edam
Iniziate la vostra gita dalla stazione centrale di Amsterdam. I bus diretti a Nord partono dal lato del lago Ij (sì è un lago, non un fiume!). Prendete il 312, 314 o 316 - vi ci vorranno 45 minuti per arrivare a Edam. Questo paesino di 7,380 abitanti è un perfetto esempio della vita provinciale olandese, e il suo centro storico è davvero delizioso. È famosa per l'omonimo formaggio, che potrete acquistare in uno degli ottimi alimentari lungo il canale principale. Edam vale una passeggiata di un'ora o due, e ha molti angolini pittoreschi che offrono spunti perfetti per delle foto dal sapore pienamente olandese. Se siete così fortunati da capitare qui a Luglio o Agosto, non perdetevi il mercato del formaggio che si tiene ogni mercoledì dalle 10:30 alle 12:30.

(cliccate sulle foto per vederle in formato più grande)










2ª tappa: Volendam
Il bus 110 o il 316 vi porteranno in 20 minuti a Volendam. Oppure fate come noi e fatevi una passeggiata di circa 30 minuti, costeggiando parchi, campi e basse casette a schiera.
Volendam, lo ammetto, non mi è piaciuta per niente. È caotica, rumorosa, pacchiana, piena di negozi di souvenir, bar sovraffollati e turisti. Non saprei dirvi se è carina sotto a tutta quella folla - a noi 30 minuti sono bastati per avere voglia di scappare.












3ª tappa: Marken
È comunque necessario passare da Volendam per prendere il traghetto che vi porterà a Marken, ex-isola a soli 5 km dalla costa. Potreste arrivarci anche da sud, attraversando l'istmo artificiale che la collega alla terraferma - costruito nel 1957 - ma vi perdereste il piacere di raggiungerla in barca...
Dato il suo prolungato isolamento, Marken è stata oggetto di interesse da parte di antropologi e storici tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, visto che conservava usi e costumi destinati a sparire durante la modernizzazione della provincia olandese. Ancora oggi sembra sospesa nel tempo, immersa in una atmosfera dove i minuti scorrono più lenti che altrove, e arrivarci è come un piccolo viaggio nel tempo. Per garantirne l’integrità, è concesso di abitare a Marken solo ai discendenti diretti degli antichi abitanti che, sono impegnati a conservare intatto l'aspetto e lo spirito di questo posto magico. Cosa aspettarvi? Zoccoli di legno sulla soglia di casa, fioriere colorate alle finestrelle di legno, panni stesi ad asciugare nei giardini dal caratteristico aspetto selvatico, e pecore sempre in vista. Da non perdere: il faro del 1839, la minuscola casa-museo (Aprile - Novembre, 2.50 €; noi non siamo entrati perché siamo arrivati dopo le 5, orario di chiusura, ma abbiamo intenzione di tornarci), Grote Kerk (una chiesa con modellini di barche alle pareti), e la Clog Factory, che non è una vera fabbrica bensì un negozietto che produce e vende i tipici zoccoli olandesi. Nella clog factory potrete vedere come si fabbrica uno zoccolo, e sono esposti vari modelli di zoccoli pensati per i più svariati usi e costumi: ci sono gli zoccoli da ghiaccio, quelli da pescatore, quelli da matrimonio, quelli tipici di una particolare zona dell'Olanda, ecc. ec...


























Alla fine della giornata, il bus 315 vi riporterà ad Amsterdam in 45 minuti, passando sopra all'istmo e in mezzo alla verdissima campagna olandese, punteggiata solo dal bianco di mucche e pecore. Non vi sembrerà vero, dopo questa escursione, ritrovarvi in mezzo al caos e alla modernità di Amsterdam!


lunedì 25 agosto 2014

Weekend di fine estate

Diciamolo chiaramente. L'estate olandese non è come quella italiana. Sebbene quest'anno il tempo sia stato pietoso un po' ovunque, non c'è dubbio che qui le aspettative vadano ridimensionate. L'estate olandese dà solitamente il suo meglio a giugno-luglio, mentre ad agosto iniziano già i primi freddi. Nuvole, vento e rovesci fanno comparsate frequenti per tutto il periodo.

Ammetto che, essendo cresciuta nella terra dei cachi, il mio concetto di estate è: afa, weekend al mare e serate in collina a "prendere il fresco". Il cambio quindi si è fatto sentire, lasciandomi delusa, metereopatica e in deficit di vitamina D.

Ma qui viene il bello dell'estate olandese. Quando splende il sole, l'intero paese sboccia. Le città brulicano di eventi, le terrazze si riempiono, la gente si siede a prendere il sole nei posti più impensabili. C'è un amore totale per il sole e una creatività estrema nell'omaggiarlo. Ogni giorno, uscendo di casa, ci si imbatte in un festival, una manifestazione culturale, una spiaggia artificiale in mezzo alla piazza (!), un nuovo pop-up bar all'aperto. Arrivi a goderti il bel tempo molto di più, e non te ne perdi nemmeno un minuto, uscendo di casa al primo raggio di sole.

Sabato ho fatto un giretto nel mio quartiere, e mi sono imbattuta in una quanto mai particolare installazione artistica...non vi rovino la sorpresa, guardate le foto. Nella piazzetta vicina ho invece incontrato la suddetta spiaggia cittadina. A mancare era solo la temperatura: ho già dovuto tirare fuori maglioncini e sciarpe di lana!

Domenica i miei amici K e G, che vivono ad Amsterdam, mi hanno portato da Pllek, un bar/ristorante ricavato da un vecchio magazzino ad Amsterdam Noord. Amo molto questa parte della città, un tempo dedicata solo alle attività portuali: così industrial chic e in rapido sviluppo, è assolutamente da non perdere durante la vostra prossima gita ad Amsterdam! Il tempo era fresco ma soleggiato, perfetto per un pranzetto all'aperto. E Pllek offre vari tavoli interni ed esterni, una "spiaggetta" con maxi cuscini e pallet a mo' di sdraio, dj set e buoni piatti organici (per i carnivori, anche la carne è bio, e il pesce è stato pescato in modo sostenibile). Prezzi un po' cari, ma nella media di Amsterdam: panino fighetto con humus e verdure grigliate + birra + cheesecake: 18 €.

Per raggiungerlo, prendete il traghetto (gratuito) in direzione NDSM werf, che parte tutti i giorni, ogni 30 minuti, da dietro la stazione di Amsterdam Centraal. Date un'occhio ai display con la destinazione e cercate la fermata giusta prima di imbarcarvi, perché in quella stessa zona ci sono vari imbarchi per destinazioni diverse. Male che vada, cmq, vi ritroverete sul traghetto per l'EYE, il museo del cinema!


Eccovi qualche foto!

Installazione con centinaia di reggiseni, iniziativa degli studenti dell'Università di Wageningen
http://www.gelderlander.nl/regio/de-vallei/wageningse-beha-s-fleuren-utrecht-op-1.4501920

A quanto pare gli studenti volevano simbolizzare "the strength, beauty and diversity of women"

Spiaggia cittadina nella piazzetta del comune di Utrecht

Ed ecco le foto di Pllek:











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