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venerdì 15 novembre 2013

La cultura della bici

Oggi vorrei parlare di un elemento cruciale della cultura olandese: la bicicletta.

La bici è la prima cosa che vi serve se vivete in Olanda: io ci ho messo un po' a comprarla, ma ho inforcato quella della mia coinquilina dopo poche ore dal mio arrivo. Proprio perché è un'aspetto così forte e caratterizzante, suscita molta curiosità - se googlate "bike netherlands" sarete inondati da una quantità impressionante di siti, blog, articoli, video, foto e curiosità. Per vostra comodità, ho fatto già i miei compitini e ho setacciato la rete alla ricerca delle informazioni più interessanti da raccogliere in questo post.

Ci tenevo infatti a parlare di questo aspetto della vita in Olanda, perché come expat questo è stato decisamente, finora, uno degli highlights del mio trasferimento, e quello che mi dà maggiori soddisfazioni. È infatti molto bello, divertente e facile prendere la bici per andare ovunque: niente benzina, niente traffico, niente ZTL, niente problemi di parcheggio, niente più bus da aspettare e orari da controllare. Certo a volte pedalare in città può essere frenetico, soprattutto nelle ore di punta, perché ci sono moltissime bici concentrate sulla stessa pista ciclabile. Inoltre gli olandesi sono ciclisti esperti, e vanno come le sassate (come si dice da me), senza usare molta prudenza. L'impatto può intimidire un pochino chi è abituato a usare la bici in paesi dominati dalle auto o dagli scooter, e infatti la prima volta ho pensato "oddio" e mi son fatta il segno della croce. Ho anche rischiato di andare sotto un tram...ma questa è un'altra storia. In fondo ho fatto l'università a Forlì che dopo Ferrara è la "città delle bici" italiana.

UN PO' DI STORIA
Mi sono chiesta spesso quali motivi hanno reso la bici così popolare in Olanda. Una risposta ancora non me la sono data, ma di elementi favorevoli ce ne sono vari: il paesaggio è piuttosto "piatto", senza particolari asperità; le distanze sono relativamente brevi; gli olandesi sono un popolo frugale che ama tagliare i costi; la coscienza ecologica del popolo si è sviluppata ben prima che in altri paesi (in particolare negli anni '70).

Quello che non sapevo, e che forse non sapete neanche voi, è che negli anni '60 il boom economico che ha toccato tutta l'Europa aveva causato anche in Olanda, come in Italia, un aumento spropositato delle auto in circolazione, al punto da mettere a rischio il dominio - fino ad allora indiscusso - delle bici. Abitutati a pedalare indisturbati, gli olandesi si sono improvvisamente ritrovati a condividere corsie sempre più affollate con auto puzzolenti. La cosa era particolarmente critica per via della configurazione delle loro città: strade strette, canali, assenza di parcheggi, sovraffollamento. I centri urbani olandesi non erano un ambiente favorevole alla motorizzazione. Ma ovviamente tutti volevano un'auto, e la situazione era velocemente diventata critica, con un preoccupante aumento di incidenti in cui - ovviamente - a rimetterci erano i ciclisti. Per permettere al traffico di diventare efficiente si sarebbe dovuto riprogettare il paesaggio urbano: demolire case, ampliare corsie, trasfigurare insomma il profilo delle città.

Agli olandesi, tutto questo, non piaceva. Negli anni '70, perciò, si sono ribellati, e hanno detto basta: basta alle auto, basta all'inquinamento, basta agli incidenti. Sono scesi in piazza e si sono ripresi le bici. E da allora, le bici hanno dominato.

Se avete voglia di saperne di più sulla questione, c'è questo interessante documentario di 10 minuti che ho trovato su iamexpat.nl.


QUALCHE NUMERO
Analizziamo quindi la situazione attuale: in Olanda ci sono 16,77 milioni di persone, e più di 13 milioni di biciclette (alcuni dicono 20 milioni, ma è difficile tenere il conto delle bici, che nell'arco della loro vita vengono costantemente rubate, restaurate, perse, ritrovate, vendute....). Considerando che le persone più anziane e i bimbi molto piccoli non usano la bici, significa che tutti ne possiedono una. Nella sola Amsterdam, ci sono circa 780.000 abitanti e 881.000 biciclette: più di una a testa! Nel 2006 erano circa un milione, ma molte sono quelle che finiscono nei canali (ogni anno vengono ripescate dall'acqua tra le 12,000 e le 15,000 bici) e molte vengono rimosse dal comune quando vengono abbandonate per un tempo troppo lungo. Mettono un bigliettino di avvertimento con la data in cui la bici sarà rimossa, e se il giorno stabilito è ancora lì, viene tagliato il lucchetto e si porta via. Il proprietario può recuperarla ovviamente, ma solo pagando una penale di circa 25 €...



In Amsterdam, più del 60% degli spostamenti nel centro della città avvengono in bici. La percentuale resta significativa anche se si estende il calcolo all'intero perimetro urbano: 38%. Non stupisce se pensate che una città così relativamente piccola ha ben 400 km di piste ciclabili - e per piste ciclabili, qui, si intendono vere e proprie "strade" riservate ai ciclisti, spesso separate dalla carreggiata per le auto e con una segnaletica propria. Esistono addirittura delle "autostrade" per le bici che corrono in parallelo alle strade statali e collegano ogni città in Olanda e non solo: la rete valica i confini e arriva persino in Belgio e in Germania.

In media, gli olandesi effettuano in totale 14 milioni di spostamenti in bici OGNI GIORNO, ciascuno di circa 3,5 km. Vuol dire che l'intera popolazione copre OGNI GIORNO circa 50 milioni di chilometri.

UNA VITA IN BICICLETTA
Capite quindi come gli olandesi siano abituati a stare in sella, e va da sè che l'Olanda, pur essendo così piccola, vanti una presenza molto competitiva nell'ambito del ciclismo professionale. D'altra parte i bambini iniziano a pedalare da soli verso i 6 anni (o anche meno), e continuano a pedalare ogni giorno della propria vita, ben l'età della pensione (anche dopo i 65 anni, infatti, un quarto degli spostamenti avviene in bici).

Incredibili sono invece le cose che fanno con la bici: vi giuro che trasportano DI TUTTO. Sotto una gallery con cui potete rifarvi gli occhi dopo tutti questi numeri. Non sono foto mie, ma posso assicurarvi che 'ste robe le ho viste tutte. E anche di peggio. Tipo gente che trasporta uno stendino sottobraccio, o una lavatrice nel cassone della bici. Quanto ai bambini, ne trasportano con disinvoltura anche 3 o 4 - fa una tenerezza incredibile vedere sfrecciare queste testoline bionde, sballottate nel loro seggiolino, nel marsupio o nell'apposito cassone. Ovvio che abituati a correre su due ruote fin dalla nascita, poi prendere la bici tutti i giorni, con ogni tempo, e in ogni occasione, gli sembri scontato.











BICICLETTE PER TUTTI I GUSTI
Vi presento ora i modelli di bici più diffusi qui, le tipiche "bici olandesi" dall'aria vintage che fanno tanto hipster. Ce ne sono moltissime, ma i tipi di base sono quattro, tutti con i freni a retromarcia (ovvero non si frena con le mani ma pedalando all'indietro). Ci sono le omafiets (le classiche bici da donna), le opafiets (la versione maschile con la canna), le vouwfiets (quelle piegabili, che qui sono diffuse perché viaggiano gratis su treni e autobus) e le bakfiets (quelle col cassone davanti dentro alle quali mettono qualsiasi cosa: cani, bambini, piante, e lavatrici appunto).

PIMP MY BIKE 
Molti "pimpano" le loro bici in maniera creativa (e talvolta folle). Non si tratta solo di estro artistico: lo scopo è in grossa parte pratico. Uno, se hai una bici colorata o particolare è più facile ritrovarla in mezzo alle infinite file di rastrelliere (la stazione di Utrecht al momento ha 800 metri di parcheggi per le bici - a due piani - che tra l'altro risultano insufficienti, tanto che stanno facendo dei lavori di ampliamento). Due, una bici vistosa e facilmente riconoscibile non fa gola ai ladri. Ci sono infatti moltissimi furti: nella sola Amsterdam, spariscono più di 55.000 bici all'anno (!). Per questo è buona norma proteggere la propria bici con un doppio lucchetto: quello incorporato sotto alla sella per la ruota posteriore, e un catenaccio con lucchetto bello pesante per la ruota anteriore.


Vale anche la regola di comprare bici scassate per evitare di rimetterci troppi soldi - per gli olandesi infatti la bici è un oggetto, un mezzo di trasporto, e non ha valore affettivo. Non hanno nemmeno coscienza della bellezza della loro cultura della bici: per loro è normale, normalissimo*, pedalare dappertutto.

IL GALATEO DELLA BICICLETTA
Lo starter kit del ciclista olandese è essenziale: basta una bici. Non servono, e non sono obbligatori, ne' caschi ne' altro. Ci sono però delle regole: di notte bisogna avere una luce bianca davanti e una rossa dietro. Se le luci della vostra bici non funzionano, no problema - dappertutto vendono delle lucine portatili e rimovibili che potete attaccare sia alla bici che alla borsa. Altre regole riguardano l'etichetta stradale: le svolte vanno segnalate con il braccio. Però per essere cool bisogna farlo in maniera casuale, distratta, è da sfigati mettere fuori il braccio a mo' di bandiera!

Questa cosa del gesticolare in maniera elegante mi fa venire in mente un sito molto carino, amsterdamcyclechic, che è ispirato al sito danese copenhagencyclechic. L'idea alla base del sito originale, che ha riscosso grande successo, è quella di immortalare esempi di eleganza su due ruote e postare le loro foto sul sito, quasi fosse un blog di street style. Però sulla bici. Il fondatore del sito è di Copenhagen, altra città dove le due ruote la fanno da padrona. E c'è ovviamente anche un manifesto "Cycle Chic" che dovete rispettare se volete essere dei ciclisti cool: per esempio, è vietato indossare l'elmetto, abbigliamento sportivo, o roba catarifrangente. Il costo totale del vostro outfit deve essere superiore a quello della vostra bici (quindi attenzione a comprarvi bici troppo fighe da 400 o 500 €....). Bisogna accessoriare la bici con un corredino grazioso: campanello, cesto, catena, coprisella... E dovete impegnarvi ad migliorare il paesaggio urbano...a livello estetico!

Il motto di Cycle Chic è anche la regola più importante: Dress for your destination, not your journeyE infatti vedi uomini in giacca, cravatta e scarpe inglesi, e donne con gonna e decolléte, che pedalano disinvolti verso il lavoro. Io purtroppo da questo punto di vista mi faccio ancora condizionare...niente gonna (per paura del freddo), se vedo una nuvola in cielo infilo automaticamente degli stivaletti pesanti, mi avvolgo la sciarpa fin sopra il naso e mi imbacucco in un parka foderato di pelliccia sintetica (grazie Zara).
Spero di portare presto su qualche pezzo carino del mio guardaroba, che è ancora quasi tutto a Bologna, per mostrare un po' di Italian Style al vicinato...

LINDA & LA SUA BICI
Vi lascio con una chicca: il video della mia pedalata quotidiana da casa fino alla stazione. La qualità non è un granché, ma capirete che io non ho una go-pro, quindi ho semplicemente scotchato l'iPhone al manubrio (sto ancora cercando di togliere le tracce di colla). Il sistema si è rivelato imperfetto, infatti vedrete che l'inquadratura scende piano piano, fino a includere il campanello...però devo dire che non mi dispiace. Resistete fino alla fine, che sono solo 10 minuti, e negli ultimi si vede Mr. M che si fa portare in stazione sul portapacchi di un collega! Da vero olandese, fa anche il "saltino sul sellino" con la bici in movimento, che è proprio roba da fuoriclasse (dovrebbero metterlo nel manifesto di Cycle Chic!). Perché non sia cool sedersi sul sellino da fermi, non lo so, ma si vede che anche gli olandesi hanno i loro fashion dictat...a noi i rayban e le polacchine clarcks, a loro il saltino sul sellino. Mi sembra onesto.



Aggiornamento delle 9.53 del 15/11
Ho scritto questo post ieri sera. Stamattina, durante il mio solito tragitto, sono caduta dalla bici. Forse la prima regola del Bike Club è "You do not talk about Bike Club".




*Marialuce LoL

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