Buongiorno e buon lunedì :)
Sono rientrata oggi in ufficio dopo aver passato gli ultimi 4 giorni (quindi sì, tutto il weekend) chiusa in casa a causa di un potente quanto fastidioso raffreddore. Il clima pazzerello delle ultime settimane (caldo-freddo-caldo-freddo-pioggia-sole-pioggia-pioggia-pioggia) ha ridotto la mie difese immunitarie a zero, e il weekend del primo maggio passato a Copenhagen, soleggiato ma decisamente freschino, mi ha dato la botta finale.
Finora non avevo avuto modo di scrivere, visto che ero troppo impegnata a soffiarmi il naso, quindi vi racconto solo adesso della nostra escursione scandinava.
Prima di iniziare vi volevo informare che adesso "Alice in the Netherlands" è anche su Facebook! Mi farebbe molto piacere se seguiste la mia pagina: ho deciso di crearla per postare foto e fatti che non troverebbero spazio qui sul blog, ma che sono comunque interessanti o divertenti. Quindi non un duplicato del blog, ma un nuovo canale dove troverete contenuti sempre nuovi e freschi.
Dopo questo piccolo spazio pubblicità, vi parlo un po' di Copenhagen.
Come iniziare? Magari dicendo semplicemente che Copenhagen è una città bellissima...
Ampie strade, alti palazzi, mille parchi e giardini, tantissimi ciclisti, infiniti bambini, stupendi locali e negozi dal sofisticato e minimale arredamento scandinavo, una vivace vita sociale sia di giorno che di notte: tutti segni di una città benestante, rilassata, attenta al singolo e al benessere delle famiglie, consapevole e rispettosa nei confronti della natura, modaiola e di tendenza per natura. A differenza dell'Olanda, qui si respira la famosa civiltà nordica, ma non il rigore e la mancanza di stile che spesso noi "del sud" le rimproveriamo. Copenhagen è infatti stilosa, quanto e più di qualsiasi città italiana. Probabilmente aiutata dall'attuale trend che vede nel design scandinavo l'apice del gusto, qualsiasi cosa qui sembra toccata da una classe "efforless" e rilassata. Donne di tutti i colori e dai più diversi tratti somatici (perché qui buona parte degli immigrati sono di seconda o terza generazione e ormai super integrati) sono unite da una naturale eleganza che fa della semplicità il suo punto forte. Lo stesso vale per gli uomini, quasi tutti alti e dai tratti raffinati, decisamente tutti curati e vestiti con gusto contemporaneo (leggi: barbe e ciuffi ben pettinati, roshe run immacolate, occhialino rayban clubmaster e cuffietta hipster d'ordinanza). Se a questo ci abbinate che sono tutti in bici da corsa, col sedere sparato in aria (l'ultima frontiera del fighettismo), capirete che Copenhagen è un parco giochi per tutti i fashion victims out there.
Altra cosa bellissima, i bambini: io e G, stando all'età media dei genitori danesi, avremmo dovuto spingere almeno tre passeggini. Vedere queste famiglie giovani, con così tanti bambini montati sulla bici, negli zaini, sui passeggini a due piani (avete letto bene), ci ha fatto rendere conto di quanto poco fertile e vetusto debba apparire il bel paese ai danesi. Noi aspettiamo e ci facciamo mille problemi prima di sfornare il nostro prezioso figlio unico, manco fossimo soggetti alle leggi sulla procreazione cinesi - loro nel frattempo sparano fuori biondini a raffica.
Noi abbiamo soggiornato nel quartiere di Nørrebro, a nord del centro. Si tratta della zona più interculturale e vivace, detta anche "Nørrebronx", ed è piena di negozi orientali e asiatici, ma anche e soprattutto murales artistici, negozietti di antiquariato e design, ristorantini e caffé molto "hip" e un grande parco/cimitero, quello di Assistens Kirkegard, dove è possibile vedere bimbi e coppiette che giocano e si riposano in mezzo alle lapidi (in modo talmente sereno e naturale che non risulta per niente creepy).
Gli altri quartieri principali sono, in senso orario:
Vesterbro
Con Nørrebro si contende il titolo di quartiere hipster. Ospita il Meatpacking district, dove si trovano molti locali e ristoranti alla moda, e alcune delle strade più interessanti per uno shopping alternativo a quello delle grandi catene - assai consigliato se vi piacciono i designer danesi ma a prezzi purtroppo dolorosi per chiunque non lavori in scandinavia.
Frederiksberg
Quartiere residenziale pieno di villette indipendenti con giardino. Una più bella dell'altra, tutte arredate da dio (sbirciate dentro, se potete). Perfetto per un giretto in bici.
Nørreport e Indre By (City nella cartina)
Il centro e le immediate vicinanze, subito sotto i laghi artificiali che delimitano il confine con Nørrebro. Considerando che Copenhagen è bruciata più volte nel corso della storia, non è rimasto molto da vedere, ma il centro è comunque pieno di bei palazzi (l'imponente Parlamento, la Borsa con la sua peculiare spirale di coccodrilli, la City Hall copiata paro paro da quella di Siena...), stradine pittoresche e ovviamente il porticciolo di Nyhavn, quello su tutte le cartoline, con le casette colorate. Sono le uniche case colorate che vedrete in tutta Copenhagen, e sono state dipinte proprio per invogliare i turisti a visitare questo pezzo di canale che un tempo ospitava il Red Light District, ma sono ovviamente da vedere se siete in città.
Nyhavn |
Christianshavn
Eclettica e originale, Christianshavn è la parte più "artistica" di Copenhagen. Non solo per la comunità libera di Christiania, meravigliosa oasi di pace e verde (e cannabis) che incarna lo spirito della parola danese "Hygge" (quello che per gli olandesi è "Gezellig"), ma anche perché è sede del Noma, anche quest'anno eletto miglior ristorante del mondo, e del Papirøen, un vecchio deposito per la carta proprio sul molo, che è stato trasformato nel "Copenhagen Street Food": un insieme di carinissimi e hipsterissimi baracchini che vendono svariati tipi di cibi "di strada". Noi siamo capitati all'inaugurazione e, nonostante il freddo pungente, c'era una folla allegra di ragazzi seduti a prendere il sole e a bere birra sulle sedie a sdraio affacciate sul mare.
Copenhagen Street Food |
Christiania |
Christiania |
Christiania |
Alcuni consigli per vivere Copenhagen alla meglio senza svenarsi:
1. La birra è carissima. Fate come i locals, comprate qualche lattina al supermercato e poi portatevela ovunque ci sia azione. Bere per strada qui è legale e nessuno potrà dirvi niente (a meno che non cerchiate di portarla dentro al ristorante, io non ho provato, vedete voi).
2. La maggior parte delle attività preferite dai danesi sono free: sdraiarsi su un prato con gli amici, organizzare un aperitivo con tanto di casse stereo sul ponte di Dronning Louises Bro (uno di quelli che attraversa i laghi artificiali), gironzolare per mercatini delle pulci, passeggiare osservando le stupende vetrine, fare un giro in bicicletta per scoprire nuove strade e zone, bersi una birra (rigorosamente comprata al discount) sul porticciolo di Nyhavn o dovunque vi ispiri. Proprio perché a Copenhagen non c'è nessuna attrazione specifica da vedere, tranne forse la statua della Sirenetta, potete rilassarvi e godervi la città al vostro ritmo, come fanno i locali.
3. Evitate di mangiare fuori a pranzo, meglio conservare i soldi per la cena (vi serviranno). Andate di panino fai-da-te, oppure prendete uno dei chimicissimi wurstel che troverete ad ogni angolo. Se volete andare proprio sull'ultra-cheap fate un giro al bellissimo mercato coperto di Torvehallerne, un ibrido tra il mercato centrale di Firenze e Muuto, e scroccate i vari assaggini che le bancarelle mettono a disposizione.
4. La colazione più buona e low cost si fa nei forni, dove per 15 kroner (circa 2 euro) vi potete comprare una meravigliosa, enorme pasta dolce in pure stile danese: super fragrante, sciropposa e ricoperta di mandorle o semini di papavero o profumata alla cannella. Le mie preferite, da Meyers Bageri.
Qui sotto ci sono nomi e indirizzi di alcuni dei miei locali preferiti. I ristoranti dove abbiamo mangiato erano tutti TOP, ma grazie a tripadvisor e foursquare siamo sempre riusciti a rimanere sotto ai 40€ a testa (una performance da medaglia, a Copenhagen).
Post lunghissimo che in pochi leggeranno fino alla fine...ma che spero vi torni utile quando pianificherete la vostra visita a Copenhagen.
Enjoy!
Linda
Ristoranti e Caffé per Zona
Nørrebro
Grød - Jægersborggade 50 ♥
Porridge!
http://groed.com/
Manfred & Vin - Jægersborggade 40 ♥♥
Vini biologici e piatti principalmente vegetariani nel locale aperto dallo chef Christian F. Puglisi, che ha lavorato da Noma e si è conquistato 1 stella Michelin da Relae (il ristorante di fronte). 250 kr (circa 35 €) per una degustazione di 7 piccoli piatti. Vino al bicchiere o muerte finanziaria.
http://manfreds.dk/
http://www.nytimes.com/2012/09/30/travel/restaurant-report-manfreds-vin-in-copenhagen.html
Meyers Bageri - Jægersborggade 9 e varie altre location ♥♥
http://www.clausmeyer.dk/da/meyers_bageri.html
Nørreport
Restaurant Höst - Nørre Farimagsgade 41 ♥♥
Bellissimo locale dall'arredamento minimalista e rustico. C'è addirittura una stanza piena di piante che sembra un bosco, e un bagno unisex con delle cabine in legno grezzo. Luci soffuse, camerieri sorridenti, ritmo pacato: aaah. Menu degustazione da 3 portate 295 kr (circa 40 €), oppure alla carta. Tenete presente che vi porteranno un piccolo antipasto a sorpresa, più dello stupendo pane fatto in casa con del burro aromatizzato alle erbe, e inoltre una non piccola entrée prima di ogni piatto: vale a dire, se ordinate un antipasto ne riceverete due, se ordinate un dolce ne ricevete due, e così via. Quindi non c'è bisogno di ordinare molto, se siete in coppia prendete un solo menu e un altro piatto a scelta. Ringrazierà lo stomaco e il portafoglio.
http://cofoco.dk/da/restauranter/hoest/
Vesterbro
Bento - Helgolandsgade 16 ♥♥
Adorabile pezzo di autentico Giappone a Copenhagen. Scendete le scale che portano a questo in apparenza scialbo ristorantino - solo da fuori - e vi ritroverete in un vero ristorante giapponese gestito dalla famiglia al completo: nonni, genitori, figlio e zio hipster. Il nonno da vero patriarca beveva una hasaki al bancone squadrando i clienti. La nonna 90enne, un donnino di 120cm, serviva i panni umidi caldi e il miso a inizio pasto. La mamma curatissima e cotonata stava in cucina, lo zio al banco del sushi e padre e figlio servivano ai tavoli.
A pranzo hanno un conveniente menu di gyoza o curry a 65 kr, oppure udon a 85 kr. A cena scatenatevi con un "big double" di sushi (26 pezzi a 460 kr) oppure regalatevi un fantastico bento con anguilla grigliata......
http://uki.dk/
Dalla tua descrizione deve essere proprio una bella città!
RispondiEliminaBuona guarigione! Ci sono passata durante le ultime vacanze italiane, un raffreddore senza fine..
Ciao Federica, grazie! Sto ancora lottando...
EliminaInfatti avevo letto sul blog del tuo brutto raffreddore, proprio durante le ferie, accidenti... E sempre sul tuo blog ho trovato la ricetta della tisana allo zenzero, per cui ti devo ringraziare: è buonissima e dopo respiro! :)